I Paid Media in questo momento sembrano perdere la sfida con le forme più autentiche di contenuto: racconto o storytelling che dir si voglia, la nascita delle ultime applicazioni, sia lato Twitter, sia lato Facebook sembrano avere una palese tendenza verso quel magnifico mondo del live journalism e del social reporting.
Numerosi gli aggiornamenti che si susseguono all’interno delle piattaforme social, a partire dai già annunciati post sponsorizzati su Instagram fino ai cambiamenti che lo stesso Business Manager ha apportato ultimamente all’interno della piattaforma Facebook.
Ma quello che sembra essere un vero e proprio cambiamento paradigmatico del social networking è la presenza contemporanea di piattaforme che fanno del live storytelling un vero e proprio punto di svolta.
Periscope
Twitter è il social che si è mosso per primo in questa direzione, introducendo il live streaming con Periscope. Twitter, che fa della capacità di sintesi, uno dei punti di forza della propria piattaforma sembra voler aprire in maniera importante a storytelling e video content. Engagement, partecipazione ed esperienza: su Periscope il live streaming è disponibile per tutti gli utenti. Inoltre per aiutare e incrementare l’uso della piattaforma sia per gli utenti ma anche per i giornalisti, Twitter si appresta a lanciare Project Lighting che accenderà ancora di più i riflettori sulla sezione dedicata alle Trending News.
Facebook Mentions
Facebook non ha fatto attendere la sua risposta: infatti da qualche settimana ha lanciato la nuova piattaforma Mentions. In Italia è l’abbiamo vista per la prima volta in occasione del concerto live all’Arena di Verona di Fiorella Mannoia. Un cambiamento davvero interessante che ci ha permesso di seguire l’evento live proprio all’interno di Facebook con tanto di interazioni e commenti live tra tutti i Fan . Tale impostazione è riservata ai grandi personaggi dello spettacolo ed ai profili verificati, ma sicuramente come già annunciato da Facebook si stanno facendo dei test per estendere le features anche ai profili privati.
Facebook Signal
Signal è la novità più recente e rappresenta l’app di Facebook dedicata ai giornalisti. I giornalisti sono soliti usare i cosiddetti “social signal”: tendenze rilevanti, foto , video e messaggi di Facebook e Instagram da utilizzare nella loro attività d’informazione e reporting. Si tratta di un modo semplice per far fronte a grandi eventi pubblici che generano un elevato buzz sui social come Facebook e Instagram. Con Signal,i giornalisti possono incorporare direttamente i contenuti prodotti dagli utenti ed integrarli nelle loro trasmissioni e nei loro siti web.
Monitorare quali argomenti sono Trend su Facebook e scoprire i contenuti ad essi connessi diventa la nuova frontiera del Live Journalism che fa diventare l’utente un vero e proprio social reporters, nonchè co-creatore di contenuti.
Steller
Raccontare con le immagini: il visual storytelling non è più soltanto un fenomeno nel mondo del marketing ma è ormai un fenomeno sociale, trainato prima di tutto dalla diffusione di social network dedicati come Pinterest ed Instagram e poi definitivamente confermato dalla mobile experience.
Ma i mobile users sono sempre più esigenti e cercano applicazioni che in pochi passaggi permettano loro di condividere non solo immagini e video, ma “storie”. Steller è una visual storytelling app gratuita, che consente di creare foto e video storie con una particolare attenzione al design. Steller è caratterizzato da un design minimalista, elegante e raffinato. Il menu è accessibile facendo swipe verso destra e da lì si può iniziare per creare in pochi tap le storie caricando dalla raccolta di immagini e video. L’app offre una scelta limitata di layout con un bel design e di font con cui scrivere le storie: basterà aggiungere le pagine in cui caricare foto o video e il gioco è fatto!
Insomma, nonostante la proliferazione di contenuti PAID, la direzione che stanno prendendo le principali piattaforme social è chiara e precisa: l’autenticità e le storie sono sempre al centro dell’esperienza di consumo dei pubblici. Poi esiste anche la notizia che Facebook vuole inserire il botton “non mi piace”… ma questa è un’altra storia.